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Descrizione prodotto
Biblioteca Kay
2024, pp. 60
Edizione italiana
ISBN 978894697445
A cura (e con prefazione) di Martino Giovanettina, con un testo inedito di Paolo Cognetti e una postfazione di Giuseppe Mendicino.
“Io sono nato in città, ma fin da quando ero bambino avrei voluto essere un montanaro. L’andare in montagna non basta a colmare la differenza tra queste due identità”. È l’incipit di uno scritto inedito del Premio Strega Paolo Cognetti, contenuto in un piccolo libro pubblicato da Agenzia Kay dal titolo Diventare ciò che siamo. Il testo di Cognetti è la trascrizione, rivista dall’autore, del discorso pronunciato in occasione del conferimento della Targa Foroglio 2017. Cognetti ripercorre il suo percorso di avvicinamento alla montagna, che inizia con un ragazzo che guarda il Monte Rosa dalla sua casa di Milano e che poi in montagna, in Val d’Aosta, viene portato per le vacanze estive. Un luogo magico, che il bambino Cognetti sovrappone alla sua frequentazione delle letteratura americana cosiddetta per ragazzi, in particolare Mark Twain. Poi le due guide nel suo percorso alpino, il padre ben presente nelle Otto Montagne e Renzo, la guida del posto che gli trasmette “l’equilibrio degli alpinisti”. Quindi arriva un’altra età e scelte diverse: “sono stato lontano dalla montagna per una decina di anni, finché non ho sentito potente il richiamo”. Cognetti mentre vive in America e appena tornato in Italia sente che è giunto il momento di partire per superare una sua crisi esistenziale. Non per “cavalcare verso il tramonto, imbarcarmi su una baleniera o unirmi alla corsa all’oro o fare l’autostop per la California”, seguendo le tracce di molti autori statunitensi letti con accanimento, ma per “prendere e andare in montagna”. E ci va, da solo, di nuovo in Val d’Aosta, sulle tracce ideali di Thoreau e di Into the Wild, cercando poi nello spazio reale i maestri capaci di istruirlo su quel mondo. Da questo viaggio iniziatico e altre esperienze nascono Le otto montagne e tutti gli altri libri alpini di Cognetti. La pubblicazione di Agenzia Kay, curata da Martino Giovanettina, che è anche autore della prefazione (“Frontiere da varcare”), contiene una postfazione dello scrittore Giuseppe Mendicino (“La valle che piaceva al sergente”), biografo di Mario Rigoni Stern.